LETTERATURA torna alla homepage
PRECICERONIANA CICERONIANA AUGUSTEA IMPERIALE RISORSE
     
Ovidio


  Cerca







Progetto Ovidio - database

 

 


 torna alla pagina precedente
 passim precedente

autore
brano
 
Apuleio
Metamorfosi (l'asino d'oro), II, 11
 
originale
 
[11] His et talibus obgannitis sermonibus inter nos discessum est. Commodum meridies accesserat et mittit mihi Byrrhena xeniola porcum opimum et quinque gallinulas et vini cadum in aetate pretiosi. Tunc ego vocata Photide: "Ecce" inquam "Veneris hortator et armiger Liber advenit ultro. Vinum istud hodie sorbamus omne, quod nobis restinguat pudoris ignaviam et alacrem vigorem libidinis incutiat. Hac enim sitarchia navigium Veneris indiget sola, ut in nocte pervigili et oleo lucerna et vino calix abundet." Diem ceterum lavacro ac dein cenae dedimus. Nam Milonis boni concinnaticiam mensulam rogatus adcubueram, quam pote tutus ab uxoris eius aspectu, Byrrhenae monitorum memor, et perinde in eius faciem oculos meos ac si in Avernum lacum formidans deieceram. Sed adsidue respiciens praeministrantem Photidem inibi recreabar animi, cum ecce iam vesperam lucernam intuens Pamphile: "Quam largus" inquit "imber aderit crastino" et percontanti marito qui comperisset istud respondit sibi lucernam praedicere. Quod dictum ipsius Milo risu secutus: "Grandem" inquit "istam lucernam Sibyllam pascimus, quae cuncta caeli negotia et solem ipsum de specula candelabri contuetur."
 
traduzione
 
Queste promesse ci sussurrammo prima di staccarci. Intanto s'era fatto mezzogiorno e Birrena pens? bene di farmi pervenire, come segno di benvenuto, un grasso porcellino, cinque gallinelle e un'anfora di vino pregiato. ?Ecco che arriva Bacco con le sue armi a dar man forte a Venere,? gridai a Fotide. ?Ce lo berremo tutto questo vino, oggi, per vincere ogni ritegno, ogni fiacchezza ed eccitare ancora di pi? la nostra libidine. Queste sono le provviste che occorrono per una notte d'amore: olio alla lucerna e vino nei calici.? Passai il resto della giornata ai bagni e, poi, a cena, con il buon Milone che mi aveva invitato a mangiare un boccone con lui, ma avendo cura di evitare lo sguardo di sua moglie, memore degli avvertimenti di Birrena; e se per caso i miei occhi si posavano sul volto di lei subito li ritraevo spaventatissimo, come se avessi visto l'inferno. Guardavo, invece, continuamente Fotide che ci serviva e in lei mi rincuoravo. S'era, intanto, fatta notte, quando Panfile, guardando la lucerna esclam?: ?Quanta acqua verr? gi? domani,? e al marito che le chiese come facesse a saperlo, rispose che era la lucerna a dirglielo. Al che Milone, sbottando a ridere: ?Proprio una gran sibilla noi manteniamo con questa lampada. In cima al suo candeliere, come da un osservatorio, quella vede tutto ci? che succede in cielo e perfino nel sole.?
 

aggiungi questa pagina ai preferiti aggiungi ai preferiti imposta progettovidio come pagina iniziale imposta come pagina iniziale  torna su

tutto il materiale presente su questo sito è a libera disposizione di tutti, ad uso didattico e personale, non profit/no copyright --- bukowski

  HOMEPAGE

  SEGNALA IL SITO

  FAQ 

ideatore, responsabile e content editor NUNZIO CASTALDI (bukowski)
powered by www.weben.it

Licenza Creative Commons
i contenuti di questo sito sono coperti da Licenza Creative Commons